I 909 giorni della mia ingiusta detenzione: il prezzo umano della malagiustizia
Immaginate una cella di quattro passi per due. Un rettangolo soffocante che diventa il mondo intero. Immaginate di trascorrervi 909 giorni, quasi tre anni, privati della libertà, del futuro e della dignità. Io non devo immaginarlo, perché l’ho vissuto. Ero innocente.
L’Italia, patria del diritto e della giustizia, si è trasformata per me in una prigione senza appello. Non mi è stato chiesto se ero colpevole o se c’era un dubbio legittimo. Il sistema ha deciso, e il peso di quella decisione ha schiacciato ogni mia speranza. Mi sono ritrovato a vivere il paradosso di un processo che, invece di garantire giustizia, mi ha spinto nel baratro di una sofferenza senza senso.
909 giorni non sono solo numeri. Sono 909 risvegli in una stanza che sa di umido, con il silenzio pesante di chi ha perso la fiducia nella società. Sono 909 cene consumate in un angolo buio, con il pensiero fisso ai miei cari, costretti a sopportare il peso del mio dolore. Ogni giorno è stato un grido soffocato, un’altra occasione persa per dimostrare la mia innocenza…